Il Popolo biancorosso

1946, 1956, 1960, 1986, 1996 fino all’epoca recente: nella maggior parte degli appuntamenti con la storia, il Rione Croce Bianca viene annoverato come il più vittorioso nell’ambito della tenzone folignate della Giostra della Quintana.

Un incrocio di date, di cicli storici, di superstizioni e di auspici vittoriosi che coagulano nella passione quintanara di cui vive il popolo biancorosso, l’unico a poter vantare così tanti traguardi ed obiettivi, raggiunti con le idee e la dedizione di contradaioli sempre pronti alle nuove sfide che la Quintana nasconde in tutte le sue mutevoli e molteplici sfaccettature.

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Una storia, quella di Croce Bianca, che ci vede protagonisti da sempre e che ci destina a non tramontare mai, indirizzandoci ad esser pronti, ancora, a scrivere sudate e sentimentali pagine di una favola infinita che decanta la vitalità della Quintana nel suo raccogliersi attorno a quella felicità condivisa che ha caratterizzato e che tuttora unisce, nella gioia e nella goliardia come nelle avversità e negli ansiosi patemi, il popolo di Via Butaroni.
Un popolo che si stringerà ancora attorno alla “candida croce mauriziana in campo rosso” dentro le mura rionali, prodigandosi in tutte le attività di contorno programmate per la manifestazione e attendendo il responso del Campo de li Giochi, con la consapevolezza di essere anche stavolta il “lauro cinto in ultima tenzone” ma, soprattutto, con la ragionevolezza di chi conosce la logica dell’otto di Giostra, capace di punirti o di premiarti alla volontà del Dio Marte.

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Siamo pronti, siamo forti, siamo ancora qui a scrivere di questo grande Rione Croce Bianca.

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