Il Bando di Giostra
Il Bando è una comunicazione rivolta dall’autorità al popolo, relativa a fatti di pubblico interesse o di pubblica informazione. Veniva letto da un addetto, il Banditore; nel passato costituiva il mezzo idoneo per rendere di conoscenza comune ciò che in sede di Istituzione veniva stabilito.
Così come era per il passato, la prima edizione moderna della Giostra ebbe il suo Bando al pubblico, la sera del 14 Settembre1946, in Piazza Grande, davanti al Corteo dei figuranti in costume e davanti al folto pubblico ivi raccolto.
Fu il Maestro di Campo a darne lettura. L’anno seguente per la stessa cerimonia ne fu replicata la lettura. Nel 1948 venne scelto un altro testo, ma, dal 1949 al giorno d’oggi, quello che si replica è (e non vi è ragione di cambiarlo) quello redatto nel 1947.
Dopo soluzioni alternative riguardanti chi dovesse darne lettura, fu deciso nel 1978 per delibera del Comitato Centrale che tale compito spettasse al Sindaco della Città. Decisione sulla quale si tornò, a ragion veduta, nel 1984, allorché si comprese che per quel ruolo era opportuno che fosse visualizzato il personaggio “storico”, ovvero il “Banditore”, che annuncia la Gara e che lancia la Sfida.
Un Cerimoniale che si è sempre effettuato con solennità, e con emozione è vissuto da tutti, figuranti e pubblico, raccolto a Piazza Grande, addobbata ed illuminata.
Sopra la pubblica Giostra da porsi in Fuligno.
Madonne e Messeri
che in Foligno vivete
o dentro le mura o fuori per le campagne amene, udite!
Dame superbe in preziosi broccati coi lor sorrisi alle genti intorno,
e scintillar di lance e di cruenti sproni e saettar di focosi destrieri
e lor nitrire nel divorar lo spazio e gran virtute de’ cavalieri eletti
e nembi di polve e volitar di piume e grida e gioia et urla di Vittoria,
ecco vi attendono al Campo de li Giochi, nel corruscar del Vespro settembrino!
Ecco tra Voi rinnovellata torna la tenzone della virtute e de l’honore che in premio porge,
al più bravo tra i bravi de’ cavalieri vostri in campo, prezioso palio e sorriso di Madonna illustre.
Qual de’ Rioni appagherà il desio di tòr di mano al Cavalier Vincitore
il lauro cinto in ultima tenzone.
Ciascun de’ cavalieri nel maneggiar di lancia alla corsa furente di veloce destriero l
’arma sua drizza alla desiata Vittoria.
E ciascun di Voi ha il cavalier eletto cui Fortuna e Valore daranno il vanto di altissimo honore.
Tutti accorrete e rimirate i prodi!
Tutti scendete ne le Piazze, ne le Vie e nel Campo de li Giochi!
E fate festa a’ cavalieri vostri!
Tutte accorrete, o genti de’ Rioni,
tutte accorrete a gioir di Vittoria, anco se arride altrui,
ché la concordia e l’amor de la Cittade tutta son pur Vittoria e bella e grande!