I 10 Rioni cittadini

Quando nel 1946 si è riproposta la Giostra della Quintana, che in passato era corsa dai giovani nobili individualmente o suddivisi in squadre, si è pensato di ripartire convenzionalmente la città in dieci rioni, allo scopo di far correre un cavaliere per ogni Rione e consentire così la partecipazione corale all’evento dell’intera cittadinanza.

La denominazione dei dieci Rioni, che dal 1946 si contendono due volte l’anno il Palio, ricalca sostanzialmente quella di una parte dei diciassette Rioni in cui Foligno è stata suddivisa tra il XIII e il XVIII secolo, mentre le relative insegne sono tratte da fonti iconografiche elaborate nella tarda età moderna.


I Rioni attuali sono dislocati territorialmente nel Centro Storico cittadini, andando a coprire in proiezione anche la zona fuori dalle mura urbiche.

Tra di essi possiamo riconoscerne i seguenti nomi:
Ammanniti, Badia, Cassero, Contrastanga, Croce Bianca, Giotti, La Mora, Morlupo, Pugilli, Spada.

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Ludovico Jacobilli scrisse che Foligno nel 1600 era divisa in 17 rioni… Tra questi sono ben otto le “Societas” che sono state inglobate nelle contrade sopra citate a partire dalla nuova configurazione cittadina del 1946, ma che restano nei toponimi:

  • Borgo
  • Franceschi (o De Franceschi)
  • Campi (poi ribattezzata Fonte del Campo)
  • Cipischi
  • Spavagli
  • Falconi
  • Feldenghi
  • Piazza Vecchia

Inoltre, da alcune trascrizioni e dalla tradizione orale, vi è notizia di altre “Societas” che esistettero all’interno della cinta muraria di Foligno in epoche antiche e di cui oggi, tuttavia, non risulta una corrispondenza tangibile:

  • Isola Bella
  • Spadagli
  • Ponte di Cesare
  • Menacoda (unico di cui non è pervenuta l’arme)

collage i rioni

 

Di questi, intorno al 1635, lo storiografo folignate Ludovico Jacobilli tentò di ridelineare gli antichi confini, così come provò a risalire all’origine delle relative denominazioni ed ad individuare i rispettivi contrassegni araldici: di tutto ciò, infatti, già nella prima metà del secolo XVII, si era pressoché perduto perfino il ricordo.
I risultati di questi suoi tentativi sono compendiati in un manoscritto, scritto di suo pugno e conservato presso la Biblioteca di Foligno a lui intitolata, che rappresenta tuttora la fonte locale fondamentale cui attingere, per avere un’idea della connotazione storico iconografica delle diverse realtà rionali e della loro collocazione nella topografia cittadina.

Questa tabella mostra l’evoluzione dei “Rioni” dal 1448 ai giorni nostri, evidenziando il modo in cui alcune “societas” sono state inglobate, anche a causa di guerre di confine, dalle quali sono nate, e tuttora talvolta si mantengono, alcune inimicizie o vere e proprie rivalità rionali.

Storia dei 10 rioni cittadini

Ma cos’è esattamente un Rione?

Di fatto è l’insieme dello spazio urbano e delle sue componenti umane di varie distinzioni sociali, ognuno dei quali ha la propria storia intessuta sia nella parte urbana e monumentale di Foligno, sia nella parte operativa per quanto concerne la Manifestazione nella sua globalità.
I dieci Rioni sono operativi infatti, nei tanti settori nei quali si diversifica l’attività preparatoria e pubblica della manifestazione.

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Attualmente, lo Statuto dell’Ente Giostra Quintana ne regola la struttura; le varie Commissioni seguono i lavori, che possono ripartirsi nei settori: parte equestre; taverne; costumi; addobbi e illuminazione; manifestazioni collaterali, preparazione per il corteo…. Il lavoro, tutto, è atto di volontariato e passione.

Ogni Rione è amministrato da un Consiglio rionale eletto dall’assemblea dei contradaioli e composto da 15 membri. Il Consiglio rionale elegge tra i propri componenti il Priore (o Capo-console, secondo la nomenclatura più appropriata), al quale viene attribuita la rappresentanza legale del Rione anche nei confronti dell’Ente. Ogni Rione è tenuto a dotarsi di uno Statuto, che deve essere conformato agli stessi scopi sociali coerenti con quelli dell’Ente morale ed organizzazione non lucrativa di utilità sociale.
I contradaioli sono gli associati al Rione, mediante una quota di pagamento, stabilita entro limiti precisi dal Comitato Centrale: il libro degli associati deve essere aggiornato Il Rione è tenuto a fare il bilancio di previsione e a dar conto del bilancio consuntivo.

 

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