Paella e sangria: le serate rionali quelle divertenti!
La vita rionale non può mai essere data per scontata.
Quando ci si conosce da tanti anni il rapporto fra popolani può diventare un po’ noioso, come in un matrimonio che dura da anni, ma in una fresca sera di marzo può capitare che tre consiglieri s’incontrino per dare vita ad una delle serate più improbabili e imprevedibili di sempre: Valentina Antonelli, Lucia d’Angeli e Giampaolo Raponi progettano una cena tutta particolare. Ma che si saranno detti? Come gli sarà venuto in mente? Complici probabilmente i bei ricordi dei passati Erasmus, s’inventano di portare un pò di Spagna in Via Butaroni. Ed ecco che da una pazza idea nasce la serata spagnola ed è subito festa! Anzi fiesta!
In realtà una vena spagnola nella vita quintanara del Croce Bianca c’è da sempre: i più sapranno, infatti, che la sangria, oltre ad essere la bevanda nazionale spagnola, è anche la bevanda ufficiale del Rione Croce Bianca, che fu portata in Taverna da Leonardo Natalini, da quella lontana provincia dell’Andalusia che è Via Piave e che, da oltre vent’anni, rallegra le serate degli avventori della Tavernetta.
Ad essa sono dedicati molti eventi durante le serate di Quintana, e come non ricordare, per esempio, l’indimenticabile sangria party dei primi anni del 2000?
Così il 6 aprile 2019 ha avuto luogo la serata spagnola del Croce Bianca e al vicolo di via Butaroni, per una sera, ci siamo sentiti tutti profondamente spagnoli; come Pieraccioni e company nello storico film “Il Ciclone”, quando, l’indimenticabile Tosca d’Acquino, irrompe al ristorante esordendo con la mitica frase: “buona sera a tutti shhhpagnoli e non…”?
La serata a base di paella e sangria ha riscosso un notevole successo di pubblico, pur essendo un evento inedito, e il menu prevedeva paella, crema catalana e sangria a volontà.
La paella è un piatto molto laborioso e la preparazione ha presentato delle difficoltà, se non altro per le tante varianti di ricette diffuse. Il primo dilemma è stato: paella valenciana di solo pesce? O meglio carne e pesce? O solo carne ? E se qualcuno non gradirà il pesce o la carne? Insomma l’impresa si è presentata subito come ardua, ma alla fine la decisione è stata presa: paella di solo pesce!
Tuttavia per oltre ottanta ospiti, quali eravamo, la difficoltà maggiore è consistita nella gestione delle quantità e della giusta cottura e allora eccola la soluzione: un padellone di ferro enorme, dal diametro di 1,20 m, è arrivato da chissà dove per contenere la bellezza di: 10 kg di riso, 3 kg di coda di rospo, 6 kg di cozze, 7kg di vongole, gamberoni e scampi a volontà e poi ancora le verdure: peperoni, piselli, fagiolini e pomodorini, immancabile lo zafferano abbondante dal caratteristico profumo di… paella appunto.
Deliziosa la crema catalana fatta in casa e prodotta seguendo la ricetta tradizionale con tanto di zucchero canna bruciato in superficie.
Una di quelle serate divertenti di vita rionale che scaldano il cuore e rinsaldano le amicizie prima dell’avvio delle grandi fatiche di primavera che precedono l’apertura di giugno.
Un’esperienza da ripetere, sicuramente, per riunirsi e stare insieme davanti a un bel bicchiere di sangria!
Di Roberta Bizzaglia